Il progetto Viaggi Formativi si sviluppa con l’obiettivo di approfondire temi che rappresentino per tutti i partecipanti coinvolti, interessanti occasioni di apprendimento e di crescita personale e professionale, individuale e collettiva.
Occasioni grazie alle quali riflettere anche sulle concrete possibilità̀ di confronto e di dialogo tra generazioni e tra persone che oggi vivono in una realtà̀ sociale complessa e sempre più̀ intrecciata.
Eros e avventura di sé 10-12 novembre Cascina Fossata – Torino
“Scriveva Riccardo Massa che l’insegnamento, l’educazione e la formazione dovrebbero “accendere il desiderio” nell’altro che ci incontra.
Il desiderio si configura come un elemento di cui tutti siamo portatori e che ci pone, nell’incontro reciproco, in un punto di partenza simmetrico in cui il desiderio dell’altro che incontro ha lo stesso identico diritto del mio desiderio di essere nominato e riconosciuto. L’incontro-scontro fra istanze di desiderio diverse è inaggirabile quando ci si trova all’interno di relazioni educative, poiché ognuno dei due soggetti è portatore di una verità sul proprio desiderio, di un proprio progetto.
Parlare di desiderio nei contesti formativi e educativi significa anche riconoscere la componente erotica come una delle strutture di cui si costituisce, propriamente, un’esperienza educativa, come già anni fa segnalavano Piero Bertolini e Riccardo Massa nei loro scritti.” L’eros rappresenta la possibilità per i soggetti in formazione di un’apertura, di un’uscita dalla propria nicchia narcisistica, per andare verso qualcun altro, «qualcuno che sia in grado – o che noi crediamo sia in grado – di dare una risposta positiva alle nostre carenze, alle nostre insufficienze, alla nostra incompletezza, insomma alle nostre esigenze e alle nostre richieste», scrive Bertolini.
La seduzione in educazione, scriveva Massa, può essere vista nel duplice immagine della “radura” e del “dispositivo”: dove la radura esprime il volto solare del desiderio nei processi formativi, ovvero quel luogo «in cui avviene il chiarore di una esperienza che chiede di essere interpretata in ogni attimo del suo svolgersi» e il dispositivo rappresenta, invece, il volto cupo del desiderio educativo che si realizza in «un congegno, una apparecchiatura tecnologica e istituzionale in cui rinchiudere cupamente [l’esperienza educativa] e di cui controllare gli effetti».
Quando il desiderio s’intreccia al lavoro pedagogico può nascere l’occasione per uscire dalla logica mortifera dell’individualismo sfrenato e recuperare una sorta di “mente collettiva” in grado di pensare e di agire nella realtà in modo trasformativo.
Di fronte all’emergenza del lavoro educativo in cui oggi ci troviamo, che dopo anni di crisi silenziosa è risalita in superficie come una ferita difficilmente cicatrizzabile, possiamo chiederci se non sia davvero da questo tipo di desiderio che sia necessario ripartire, per inaugurare un rinnovato modo di dare significato al lavoro educativo, sociale e di cura, alla ricerca della costruzione di un “noi” in cui le singolarità e la polis possano insieme riconoscersi.
La proposta vuole percorrere, guidati dai pensieri di Riccardo Massa e di Piero Bertolini, un sentiero pedagogico che è giunto fino a noi, che non si è interrotto, scoprendo alcuni luoghi della città di Torino, dove Massa compì i suoi studi, e altri luoghi simbolici che risuonano in questi due autori che permettano di seguire le tracce di un eros pedagogico che ancora dovrebbe alimentare e nutrire il lavoro quotidiano di ogni educatore. Soprattutto oggi, in un tempo in cui “Eros” sembra in agonia.
i Docenti:
Isabella Russo è educatrice professionale, pedagogista e mamma di due bambini. Si occupa di educazione scolastica e di formazione degli adulti, ricercando in particolare quanto il desiderio possa qualificare i processi formativi e di cura. Socia del Centro Studi “Riccardo Massa” e cultrice della materia nell’insegnamento di Metodologia della ricerca pedagogica presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Appassionata di filosofia e letteratura, si interessa dei grandi temi esistenziali nella loro connessione con il mondo della formazione e dell’educazione.
Francesco Cappa è professore associato di Pedagogia Generale e Sociale, docente di Metodologia della ricerca pedagogica presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. È allievo di Riccardo Massa e Angelo M. Franza, formatore e esperto in Clinica della formazione, studia i rapporti tra pedagogia, filosofia, teatro, estetica e psicoanalisi. È tra i soci fondatori del Centro Studi Riccardo Massa e di OT. Ricerche sull’immaginario contemporaneo. Dirige con Martino Negri, fra altre, la collana Babalibri Educazioni.